Il mio "Camino" verso Santiago 2014

Il mio "Camino" verso Santiago 2014

Buen Camino, il rumoreggiare dei pellegrini che si preparano alla partenza mi svegliano prima dell’accensione delle luci nelle camerate, così si parte presto, la luce è splendida, i paesaggi pure, ogni cosa che guardo è un soggetto fotografico irresistibile.
Mi piego sulle ginocchia in mezzo al sentiero per ritrarre delle lumache mentre attraversano la starda ai pellegrini quasi volessero farli rallentare.
Intorno a noi il paesaggio è lo stesso degli ultimi giorni, a parte qualche raro dislivello, il fondovalle che sto attraversando è pianeggiante e coltivato a viti e grano.
Effettuo una breve sosta all’ombra di balle di fieno secco, che emana un profumo di erba appena tagliata, e mi riporta indietro nel tempo.
Dopo una lieve salita si attraversa l’abitato di Ciruena, dove c’è un bel campo da golf e un bar dove sostiamo per fare colazione.
Arrivati a Granon, decidiamo di pernottare nell’albergue paroquial San Juan Bautista, rifugio molto bello soprattutto per l’accoglienza gestito da volontari.
Non c’è una quota da pagare, c’è solo una cassetta di legno senza coperchio per le offerte, e accanto un foglio con uno scritto: “Deja lo que puedas,toma lo que necesites”, inoltre un’albergo senza sello perché qui, quello che si timbra è il cuore.
Come hospitalero c’è un italiano, molto simpatico e disponibile che non esita a farmi visitare la torre campanaria qualche minuto prima delle cinque per sentire da vicino il suono delle campane, e vedere un panorama incredibile.
Offro il mio aiuto alla sua collega spagnola Patricia  per preparare la cena comunitaria, e così trovo davanti a me patate da sbucciare e carote da pelare, devo sistemare  i tavoli nella sala da pranzo che è bellissima e apparecchiare per trentadue persone.
A fine cena chi vuole può decidere di seguire Patricia in chiesa, attraverso una porticina che sbuca nel coro, dove appare in alto la navata deserta ma illuminata solo da un retabolo dorato e brillante. Alla luce delle candele e al calore della condivisione uno alla volta diciamo chi siamo, da dove veniamo, e le motivazioni che ci hanno portato a intraprendere un viaggio così lungo e faticoso, la preghiera in comune è in spagnolo ma tutti percepiscono soprattutto la dolcezza del tono.