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Il mio "Camino" verso Santiago 2014
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Buen Camino, sto camminando in compagnia di Thomas, il cielo è senza nuvole e l’aria tiepida.
Grandi rettilinei di campi colorati si estendono per chilometri, vitigni non più alti di un metro con le prime gemme, qui sembra che tutto cresca rigoglioso e il panorama incanta.
Non incontriamo nessuno fino a Ventosa, poche strade bianche ci consentono di mantenere un buon passo e raggiungere e superare le due ragazze giapponesi.
Il dislivello più alto da superare prima di arrivare a Najera è l’"Alto de San Anton", un tratto poco più lungo di un chilometro, niente di particolare se non fosse per la presenza di sassi e pezzi di roccia liscie e scivolose.

Bisogna procedere facendo molta attenzione a dove si mettono i piedi, le caviglie sono uno dei beni più preziosi che abbiamo per il proseguo del cammino.
In questo tratto inoltre si incrocia la strada senza sottopassi pedonali o passerelle sopraelevate, per cui prestiamo la massima attenzione nell’attraversamento.
A Najera scopriamo i primi nidi di cicogne, seguiamo la pista asfaltata che ci conduce dritta dritta ad Azofra.
All’albergue municipale ci viene assegnata una piccola cameretta a due letti, bella e pulita, di sicuro una delle migliori sistemazioni.
Doccia, bucato, giro per il piccolo paese e poi a cena in uno dei bar del paese con tavoli posti in strada in compagnia delle ragazze, che sono aumentate di numero: tre coreane e due giapponesi.