Il mio "Camino" verso Santiago 2014

Il mio "Camino" verso Santiago 2014

Buen Camino, oggi ci aspetta una tappa di una ventina di chilometri che si svolgerà prevalentemente su terra battuta in una piana infinita fino a Itero della Vega.
Dopo un’ora abbondante di cammino il sole che sorge alle mie spalle piano piano proietta la mia ombra nel nulla che ho d’avanti.
Cammino da quindici giorni e, tenuto conto che ho già percorso trecentoquaranta chilometri, posso ritenermi soddisfatto ma, in prossimita delle “Ruinas del Convento de San Anton” il mio compagno Thomas comincia ad avvertire dolori alla caviglia.
Personalmente comincio a convincermi che la cifra veramente esosa, sborsata per calze e scarponi, probabilmente è ripagata dall’ottima qualità dei prodotti che mi ritrovo ai piedi.
L’andatura è lentissima e tra riflessioni e commenti sulla causa del dolore facciamo sosta prima in un bar dove incontriamo le ragazze coreane e poco dopo ci troviamo in un albergue dove Thomas decide di fermarsi per rimettersi in sesto e poi proseguire col  il bus per ricongiungerci.
Nel riprendere il cammino fisicamente sto bene, è il morale che manca e nella mia testa solo confusione e angoscia per i problemi al piede di Thomas.
L’assenza del mio compagno di viaggio mi deprime, non riesco a immaginare quando potrò rivederlo.
Arrivato al finale di tappa a Itero della Vega sul letto dell’albergue municipale con la stanchezza che mi travolge faccio mille congetture e mi addormento.