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Il mio "Camino" verso Santiago 2014
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Buen Camino, alla partenza dal rifugio lasciamo un’offerta, scriviamo un pensiero tra le pagini dell’agenda, controlliamo che non ci dimentichiamo nulla e proseguiamo.
Da El Burgo Ranero a Religos, il primo paese che incontriamo, ci sono tredici chilometri attraverso la pianura che da giorni percorriamo.
L’unica variante di questo Camino in piano è, una ferrovia che attraversiamo dopo una decina di chilometri.
Camminiamo in solitudine e monotonia accanto al sentiero alberato, in un paesaggio sostanzialmente uniforme, il sole è sempre alle nostre spalle e la nostra ombra è proiettata davati a noi, lunga e sottile.
Giunti a Reliegos dopo tre ero e mezzo di Cammino scorgiamo in lontananza un’edificio azzurro con decine di disegni e scritte, tra cui spicca Bar Elvis con due finestre murate ma dipinte con due occhi.

Decidiamo di fermarci in questo bar molto particolare dove le pareti sono piene di scritte fatte da mani provenienti da tutto il mondo, bandiere di ogni nazione, tra cui la più colorata risulta essere quella del Tibet.
Il proprietario si chiama Sinìn ci serve delle tortillas a buon mercato.
Proseguendo il cammino si arriva a Masilla de las Mulas nella valle del rio Esla dove finisce il sentiero lineare e alberato, entriamo in città attraverso la porta sud e ammiriamo la grande muraglia che la delimita, secondo alcuni di fondazione romana.
Usciamo a nord passando sotto l’arco de san Agustin da cui si esce attraversando il grande, famoso ponte in pietra, dopo due ore e mezzo eccoci a Puente Villarente ma, prima del villaggio c’è da ammirare lo storico ponte sul rio Porma a venti arcate.
La tappa di oggi è stata programmata appositamente corta per arrivare presto a Leon e visitarla con più calma.
Seguendo le frecce gialle arriviamo in albergo dove dopo la solita registrazione e fatta la doccia, mi aspetta una bella sorpresa, vengo chiamato per nome da una voce a me familiare: Steve! Conosciuto a Los Arcos e perso di vista a Tosantos.