Il mio "Camino" verso Santiago 2014

Il mio "Camino" verso Santiago 2014

Buen Camino, un’ultimo sguardo alla stanza dopo aver raccolto le mie cose e averle stivate ordinatamente nello zaino, un saluto a Thomas e a Steve e mi avvio in compagnia delle ragazze.
Lasciamo le ultime case di Astorga e proseguiamo verso un paesaggio collinare con creste arrotondate e imbiancante dalla neve.
Attraversiamo piccoli paesi e villaggi con graziose case in pietra, incontriamo boschi in continui saliscendi dove l’altitudine e la solitudine mi fa respirare un’atmosfera di montagna, un silenzio irreale, rotto solo dall’armonioso cinquettio degli uccelli, ed è davvero un silenzio totale.
Dopo tre ore di Cammino attraversiamo Santa Catalina de Somoza, più oltre sul sentiero c’è una lapide con una croce di legno e un tumulo fatto di pietre.
E' per una pellegrina morta e mi domando per l’ennesima volta cosa spinge migliaia di persone provenienti da molto lontano, senza che siano necessariamente credenti o praticanti, a scegliere il Cammino di Compostela.
Anche lei ha ottenuto l’indulgenza e il perdono dei suoi peccati come dice la tradizione pur non completando il Camino.
Ci siamo, inizia la salita che dopo qualche curva porta a Rabanal del Camino, lasciamo il sentiero che affianca la strada asfaltata per un tracciato tra arbusti con a lato una recinzione in rete dove i pellegrini incastrano tra le maglie dei rami di legno a forma di croce.
Ce ne sono centinaia.
Sulla guida abbiamo scelto l’albergue El Gaucelmo, un po’ più lontano del municipale, ma storico, rustico e accogliente, gestito dalla confraternita inglese di Saint James.
Ci hanno offerto ospitalità con stile e gentilezza.
Più tardi nella notte, prima di addormentarmi penso che questa cosa meravigliosa stia davvero giungendo al termine.