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Il mio "Camino" verso Santiago 2014
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Buen Camino, ormai ho preso un ritmo costante.
Al mattino sveglia alle cinque e mezzzo, in bagno per l’igiene personale, si completa lo zaino, ci si mette gli scarponi fuori dalle camerate, si fa colazione e alle sei, sei e mezzo si parte.
Dopo un’oretta appare un bel sole e via via che mi allontano da Burgos intravedo un paesaggio lineare.

Le valli, le colline e l’immense montagne dei Pirenei sono un ricordo, sono nelle mesetas, termine che in spagnolo significa altopiani.
Sono spazi dall’aspetto desertico, lievemente ondulati separati da tranquille valli dove il giallo e l’azzurro separano la terra dal cielo e sono i colori dominanti.
Attraversando questi luoghi senza vedere nulla all’orizzonte provo un senso di incredibile libertà e cerco di dare un senso a quello che sto facendo.
Il sole non mi dà tregua, non c’è un solo albero per avere un pò d’ombra, l’unico refrigerio è l’acqua che bevo a piccoli sorsi con più frequenza.
Superato un declivio ecco apparire Ontanas, nascosto in una buca di questa piana infinita, un minuscolo villagio tenuto in vita dal Camino di Santiago.