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Il mio "Camino" verso Santiago 2014
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Buen Camino, il Cammino non è mai monotono il tempo cambia ogno giorno, usciamo dall’albergue poco prima delle sette e trenta sotto la pioggia che ci allontana gli uni dagli altri, seguiamo le conchiglie murate nel pavè delle strade che ci guidano lungo una città ancora addormentata.
Transitando di fronte alla cattedrale ancora chiusa, intravedo sotto i portici poche persone.

Camminare sotto la pioggia può essere gratificante anche se costretto al silenzio ma sento di farcela anche in queste condizioni.
Lascio dietro alle mie spalle i grigi edifici desolanti della periferia e ritorno a percorrer nella loro selvaggia bellezza i grandi spazi delle mesetas.
Dopo tre ore di cammino passo dopo passo la pioggia aumentata proporzionalmente ai chilometri percorsi e tutto diventa più difficile, condiziona anche la scelta da fare davanti al cartello all’uscita del paese La Virgen del Camino dove c’è la possibilità di intraprendere un percorso alternativo a quello principale per giungere a Hospital de Orbigo.
Per alcuni tratti procedo solo e penso ai diversi aspetti poco simpatici del mio carattere con cui devo confrontarmi, a volte non so spiegarmi alcuni scatti umorali improvvisi che mi rendono irragionevole, o quelle stupide parole che non vorrei aver detto e comportamenti che ne derivano.
Forse senza saperlo tra le molteplici ragioni per cui sono partito c’è anche questa e prego affinchè possa ricevere un aiuto per smussare gli spigoli poco piacevoli della mia indole.
Giunti a Villadangos del Paramo entro nel primo bar, dove al caldo trovo un gruppo di pellegrini incontrati in precedenza e mentre gli indumenti cominciano ad asciugarsi ordino da mangiare.
Dopo mezzora la pioggia smette, si riparte asciutti ed è una bella sensazione.