Le lunghe spiagge, percorse a causa dell’assenza di vento quasi esclusivamente a pedali e pagaia, hanno fatto sì che mi confondessi con i bagnati di Fregene e Ostia; sembravo proprio di essere su di un pedalò. Grande esercizio per i muscoli delle mie gambe che ho scoperto essere davvero forti, ma di questo avrò modo di parlarne più avanti. Mentre navigavo a mezzo miglio dalla costa in un’area dove non c’era nessun’altra imbarcazione, notavo in lontananza solo due macchie scure.
Man mano che procedevo nella loro direzione le macchie cominciavano a prendere la forma di due imbarcazioni di colore grigio.
Secondo voi non potevano essere due motovedette della guardia di finanza? Era proprio così ed ero ormai troppo vicino.
Pensavo di passare inosservato ma il colore del mio kayak mi ha fregato. Usando il megafono mi hanno chiesto di avvicinarmi e alla domanda dove andavo rispondevo che ero diretto in Sicilia. Alla seconda domanda “dove?” pensando che li stessi prendendo in giro, mi hanno lanciato una cima per accostare. Ed è incominciato l’interrogatorio insieme a tante domande sul viaggio. Essendo stato molto esaustivo mi hanno liberato ma con l’invito ad allontanarmi dalla costa tre miglia e proseguire su quella distanza per tre chilometri.
Mi hanno spiegato che in quel tratto di costa era interdetta la navigazione a tutte le imbarcazioni trattandosi di un tratto di costa confinante con la tenuta presidenziale di Castelporziano, residenza estiva dei presidenti della Repubblica Italiana.
Dopo ripeuti contatti telefonici con Costa.Ovest sono approdato di fronte casa sua, proprio in riva al mare.

Abbiamo trascorso un’oretta insieme sul terrazzo a chiacchierare e bere Costa.Ovest ha trovato un po’ di tempo per accompagnarmi in un centro commerciale per acquistare una nuova macchina fotografica perchè quella con cui ero partito era affondata in mare il giorno prima. Per fortuna la memory card era integra e ho recuperato tutte le foto. La nuova sosta presso la Lega Navale di Pomezia a Torvaianica mi ha permesso di conoscere nuovi amici. Il presidente Mauro Zecca mi ha dato grande ospitalità e tante informazioni utili per la successiva navigazione. Mentre ero in spiaggia a fare la quotidiana e doverosa manutenzione mi ha telefonato Todox che mi preannunciava il suo arrivo e scoprendo che era isolano come me la Sicilia mi sembrava sempre più vicina. Avere approdi sicuri durante la navigazione in solitaria è importante e riposare tranquilli in modo di ricaricarsi e poter partire all’alba con tutte le forze era ed è davvero necessario. Le forze, sì le proprie forze, quelle che mi sono servite per affrontare, questa avventura con tutta la lucidità necessaria per godere di ogni istante e di ogni essere.
Ogni regione, ogni costa d’Italia mi hanno regalato spettacoli mai immaginati e indimenticabili. Sulla spiaggia Vecchio Nettuno, dove ho sostato per una notte, ho incontrato un poeta marabbitto che con i suoi cartelli suggerisce il codice del saper vivere TU BRAVO IO BRAVO ! TU NO BRAVO IO NO BRAVO!
E io sono stato bravo e sono stato accolto da amico, direi quasi da fratello. Ho apprezzato ogni persona incontrata.
Chi mi ha incontrato ne è stato testimone; ho reso tutti partecipi con i miei racconti pieni di entusiasmo necessari a ripagarmi delle ore trascorse in solitario o forse sono semplicemente un chiacchierone come direbbe il mio amico Ri65. I colori che mi hanno sorpreso tra il tratto da Terracina a Gaeta, li ricordo ancora.
Quelli in spiaggia di Moustafà che con il suo carretto colorato di materassini e salvagenti alle spalle lo faceva sembrare uno di quei ballerini di samba durante il carnevale a Rio con tutte le piume colorate. Appena superata la fortezza di Gaeta a vela, il sole splendeva e il mare era coperto da patine sottili di olio.
Evitavo una serie di barche grosse e indifferenti, evitavo anche una serie di pescherecci intenti a salpare le reti.
Proseguivo verso sud, di bolina larga, aiutato dalla corrente, verso quel capo oltre al quale solo uno stretto braccio di mare separa la fortezza di Gaeta per assistere a uno spettacolo a dir poco superbo e indimenticabile. Mi sono trovato in mezzo alle barche a vela d’epoca della Marina Militare, io con la mia piccola vela giallo azzurra e loro attrici principali con quei scafi e quelle bellissime grandi vele bianche, con una cornice rossa bianca e verde, mi sono sentito grande anche io.
Anche a Scauri sono stato accolto ed ospitato dagli amici della Lega Navale, durante la mia ultima sosta sulla costa laziale del Tirreno. Non finirò mai di ringraziarvi tutti a questo penso, con un po’ di malinconia, mentre bordo dopo bordo risalgo verso la Campania.