Mille miglia, un sogno

Mille miglia, un sogno - L'approdo in Sicilia

Alle ore 18:00 del 21 luglio ho toccato terra di Sicilia in località Acqualadroni, senza sciogliere la vela, senza dare un colpo di pagaia o usare i pedali ma sfruttando le correnti dovute all’incontro-scontro dei due mari, il Tirreno e lo Ionio.
In tempo per godere del sole che cala rosso all’orizzonte sul mare, il kayak ad appena un paio di metri dalla battigia e una tiepida serata senza nè vento né risacca.
L’avventura dopo il riposo e la soddisfazione di essere già in Sicilia, doveva continuare. 
L’obiettivo erano le mille miglia, quelle che mi avrebbero permesso di raccogliere i punti omaggio delle miglia raggiunte per il viaggio di ritorno.  
Tutte le partenze all’alba mi hanno sempre regalato qualcosa di speciale: il silenzio, la pace, il cielo, l’incontro con i pescatori e le loro barche colorate.
Una piccolissima barca mi ha colpito in particolar modo, un piccolo cabinato di neanche tre metri, da non credere più piccolo del mio kayak, naturalmente il cabinato era auto costruito, ma dignitoso e visto all’alba era per me la più bella barca mai incontrata. Il mare di Sicilia però mi stava preparando un’altra sorpresa.