Mille miglia, un sogno

Mille miglia, un sogno - Traffico


Partito da Acqualadroni all’alba in direzione Milazzo, tra un’occhiata al cielo e una alle previsioni, calcolo che forse ce la faccio, ma solo se Windfinder ci azzecca, mentre Poseidone indica tutt’altro.
Superato il capo omonimo molto velocemente, prima del previsto, grazie al vento e alle correnti favorevoli, ho voluto proseguire per raggiungere Capo Calavà, ma ben presto mi sarei reso conto che non era stata una grande idea.
A circa sei/sette miglia dalla meta e a tre miglia dalla costa, tuoni e l’orizzonte illuminato dai lampi che a me (rimanga tra noi) incutono timore. Il cielo e il mare erano diventati molto scuri, il mare si era alzato improvvisamente, ho dovuto con molta difficoltà ma velocemente dirigermi verso terra  ingranando la quarta, la quinta marcia, ed anche la settima, credo di non aver mai pedalato così con tanta forza ed energia vitale. 
Aiuto, penso senza volerlo, sto per morire. 
L’entrata del porto era assediata da innumerevoli barche che rientravano a grande velocità, istantaneamente mi sono reso conto che era un grosso rischio navigare in quella direzione e così saggiamente ho diretto la prua verso la spiaggia adiacente.
Mi trovavo a Tonnarella di Furnari località confinante con Porto Rosa, la sosta sarebbe durata diversi giorni, ma almeno in quei due giorni precedenti avevo percorso ben ottanta miglia. Sulla spiaggia quella notte eravamo solo in due, io e quell’ombrellino da sole, che per gentile concessione di un bagnante distratto, era diventato il mio riparo sotto la pioggia ormai diventata incessante. Attrezzato con una super tecnica tenda monoposto che mi ha consigliato il mio amico Ecker69 sono rimasto sempre asciutto. La tenda ha superato tutti i test di resistenza all’umidità, alla salsedine e alla pioggia scrosciante.
In quelle condizioni apparentemente precarie, non mi sono fatto mancare proprio nulla, il giorno successivo all’arrivo a pranzo, mi sono accontentato solo di due pesci spatola, la colazione con granita e brioche, mentre per cena una pizzata con nuovi amici.
Quel giorno hanno battezzato il mio kayak “casciuni”.
I pescatori locali non ci credevano, che fossi partito da Genova ed ero arrivato in Sicilia proprio con quel “casciuni”. Portorosa è un bellissimo porto. Dal mare non si direbbe, è un posto davvero fantastico ed ho fantasticato proprio lì, di fronte all’impagabile vista delle isole Eolie, che potrebbe essere davvero il posto ideale per la mia vecchiaia.