Prima di arrivare a Palermo ho dovuto sostare a Mongerbino forzatamente.
Sono rientrato con cinquanta barche, compresa quella della Capitaneria, a causa di una termica giunta improvvisamente nell’area antistante Palermo.
Nel momento esatto, in cui fermo sottovento, circondato da tutte quelle imbarcazioni, mentre osservavo i visi delle persone degli equipaggi mi ha colto improvviso uno slittamento spazio temporale quel tanto che basta per accorgermi stupito che non avevo più fretta.
Tutte le ansie erano svanite per lasciare posto alla realtà, vivevo il presente ed ero in compagnia del mio amico Seadog che mi aveva raggiunto via terra. Appena è stato possibile ho raggiunto con il mare ancora agitato, Aspra, dove ho potuto alare il kayak in un area protetta e Seadog era lì ad aspettarmi. Dopo l’ottima cena che mi hanno offerto Seadog e la sua famiglia sono tornato a dormire accanto al kayak sotto ad un’invasatura di una grossa barca e il mio sguardo era rivolto ad una gru di quelle che comunemente vengono usate nell’edilizia per la costruzione degli edifici, invece questa era usata per alare e varare le imbarcazioni.
L’indomani, all’alba, lascio il mio rifugio per avventurarmi in mare lasciandomi a poppa una scia spumeggiante in cui affonda tesa la lenza.

Mille miglia, un sogno - Mongerbino
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