La prima sosta è stata Portofino, passata in compagnia di un clochard e il suo cane Nico, che qualche mese prima era stato sottratto a Michele e ritrovato a Genova grazie alla mobilità della città di Santa Margherita e al suo sindaco. Per me è stata la prima prova, avrei dormito senza fissa dimora anch’io come il clochard per ben trentanove giorni.
Il clochard dormiva sotto una barca ed io vicino al mio kayak.
Per ben due volte sono stato svegliato dal cagnolino che, come un antifurto, al minimo rumore richiamava la nostra attenzione. Mi sono svegliato alle 04:00 e ho lasciato la spiaggia alle 05:00.
Mi sono reso conto che per riporre il tutto nei sacchi stagni e caricare il kayak ci voleva un’ora. Lo stesso tempo la sera: da quando approdavo a quando piazzavo la tenda con l’occorrente per la preparazione della cena e il necessario per la notte. Il secondo giorno per mancanza di vento ho pedalato e pagaiato per dieci ore percorrendo 31 miglia. Non è che il buon vento auguratomi dagli amici del forum kayakfishingitalia è come “buona pesca”? Ah, dimenticavo, pescando in prossimità dell’arrivo ho preso dei sugarelli che avrei cucinato per cena. A Monterosso mi è stata offerta una canna dell’acqua da un signore di un circolo nautico ed ho poturo fare una doccia. Il vento da NE oggi mi ha fatto sudare per una decina di miglia nel cono d’ombra ma, indovinando il bordo giusto di destra, quello del corridoi di Porto Venere, mi sono asciugato e fatto navigare a 8 nodi.