Otto anni fa la mia vita è cambiata.
E me la cambia ogni volta che ci vado. Qualche settima fa ero di nuovo lì. E la mia anima è tornata a caricare la luce.
Grazie cammino francese. Ti voglio nel mio cuore.
Gente che mi apre le porte del suo albergue. Della sua vita.
Che mi riempiono il corpo di abitazioni altrui e il giorno di pensieri importanti.
Camminanti che mi lasciano guardare le loro vecchie foto e mi sussurrano i loro segreti.
Sto camminando vivendo un autunno stranamente bello.
Penso che questo cammino cambierà il mio modo di capire tutto. Assolutamente tutto in più, avverto che sta già succedendo.
E lo apprezzo intensamente.
A Logroño ho conosciuto Fabian un pomeriggio illuminato dal sole. L’ho incontrato nel cortile dell’albergue. Parlava solo inglese. Veniva dalla Svizzera e sorrideva tutto il tempo. Stava facendo il cammino in bicicletta.
Mi ha chiesto come si chiedeva nei bar “tap water “ gli ho detto di chiedere agua del grifo ”per la prossima volta, Fabian , si dice, agua del grifo, non dimenticarlo. Abbiamo riso per un po’ insieme mentre lui pronunciava grifo. Nella sua bocca, grifone, suonava come l'antico animale mitologico. L’ho visto per l’ultima volta la mattina seguente prima di partire, era entrato nel bagno per bere acqua del rubinetto.
“Benvenuti nella terra degli alberi di ferro”
Percorrendo il cammino da Burgos per arrivare a Ontanas ho visto tanti alberi di ferro, li ho visti da lontano e man mano che mi avvicinavo ad essi non ho potuto più ascoltare il cinguettare degli uccelli.
A coloro che pensano che questa sia esagerazione li invito a passeggiare nelle vicinanze per poter capire, e a quelli che dicono che i “mulini” porteranno lavoro ed energia pulita dico che non sono “ecologici”. Perché distruggono la natura, il paesaggio e tutto quello che c’è intorno a loro.
So che quello che dico non vale per niente. Ma non importa . Almeno scrivo quello che ho visto.
Due anni fa non sapevamo di pandemie. Due anni fa ero lì. Non proprio nello stesso cammino in cui sono oggi. Così, questa mattina guardando il sole sorgere, ho pensato, guarda, ci sono cose che restano uguali. Nonostante mascherine, distanze e stranezze varie. Il sole è ancora lì E il tramonto ad aspettarmi.
Ci sono stati giorni all’inizio del cammino in cui di mattina all’alba riuscivo a trovare un bar aperto per fare colazione e il privilegio di poter guardare la televisione e ascoltare diverse riflessioni di altri camminanti di quanto la notizia supera la realtà.
« Tutta la mia solidarietà alla gente di La Palma ».
Ancor di più quando comprendo che parlano di esperienza d’incenerimento.
Un giornalista emozionato, sorridente, da La Palma, raccontare che è meraviglioso vedere le immagini del vulcano. « mentre la gente perde le proprie case ».
Turisti registrare video come se fossero storie da pubblicare sui social « mentre la lava ingozza i ricordi di una vita intera ».
Foreste ridotte a calce, strade sepolte, tutto perduto.
Penso che le persone che hanno mostrato la loro euforia nei primi momenti siano fuori luogo.
Hanno perso ogni traccia dì empatia.
Quando tra qualche giorno il mio cammino terminerà in prossimità della tomba di San Giacomo probabilmente non mi renderò conto come ho fatto a portarlo a termine ed esserci arrivato in buone condizioni fisiche.
Anzi, non sarò neanche sicuro se sia finito per davvero. Ma su un punto non ho dubbi...
Ed è che io con l‘ultimo passo, non sarò lo stesso di quando ho fatto il primo.